E-commerce: il valore aggiunto per Mercatopoli e Baby Bazar
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E-commerce: in esclusiva per Mercatopoli e Baby Bazar

Mercoledì 11 Giugno 2014
Alessandro Giuliani

E' parecchio tempo che lavoriamo per un portale e-commerce specifico per i punti vendita Mercatopoli e Baby Bazar e la realizzazione di questo grande progetto ha visto ufficialmente la luce alla nostra convention dell'8/9 giugno 2014 (#exp14).

Visto l'impegno, il metodo e la tecnologia utilizzate sono convinto che questa implementazione ha scritto un'altra pagina di storia per la nostra azienda, fornendo senza dubbio un'ulteriore vantaggio competitivo ed esclusivo per i negozi a noi affiliati, Mercatopoli e Baby Bazar.

D'altronde, in moltissimi settori, gli acquisti on online sono sempre più numerosi e sono convinto che anche per i prodotti di seconda mano si potranno cogliere delle ottime opportunità.

Negli ultimi anni ho personalmente pensato molto alla modalità di progettazione di un sistema e-commerce, specifico per un negozio dell'usato in conto vendita, che doveva necessariamente tener conto di alcune criticità tipiche del settore.



La prima questione è infatti di tipo giuridico. Le agenzie d'affari che vendono oggetti per conto di terzi, operano a mezzo di un mandato in nome e/o per conto di un soggetto privato. Questa impostazione è caratterizzata da due importanti vantaggi:

  1. Quello di emettere la fattura sulle sole provvigioni, al momento del rimborso al cliente, come da nostro interpello del 5 Luglio 2011;
  2. Quello di poter escludere la garanzia sui beni venduti. L'agenzia infatti, effettua vendite che sono da considerarsi come se fossero eseguite da un soggetto privato e quindi non vengono contemplate nel codice del consumo.

Un sistema tradizionale di vendita on-line potrebbe mettere in crisi questa impostazione giuridico-fiscale in quanto il mandato potrebbe essere in qualche modo contestato, nel momento in cui la vendita on-line di un mercatino dell'usato possa essere equiparata ad un tradizionale sistema e-commerce e quindi al commercio tradizionale.

La conseguenza potrebbe portare ad una revisione dell'impostazione fiscale di tutta l'attività, nel momento in cui venisse dimostrato che l'ipotesi "commerciale" è prevalente. E conseguentemente potrebbe scattare l'obbligo di fornire la garanzia legale per gli articoli venduti.

L'approccio è stato quindi metodico ed è iniziato con l'incarico ai legali del network - studio Spaxius - per i necessari approfondimenti giuridici e fiscali. Nel momento in cui l'avvocato Pietro Amico ci ha fornito un impianto ben solido per superare le criticità "burocratiche" siamo passati alla seconda questione, quella tecnica, per la quale era necessario pensare, sin dall'inizio, ad una completa integrazione con gli strumenti già esistenti.

Si partiva quindi dalla necessità di dialogo, "in tempo reale", tra il sistema software sul web e quello in negozio, per circa 1.000.000 di articoli distribuiti in circa 160 negozi, per arrivare alla completa automazione dei processi. Sono stati necessari parecchi investimenti: nuovi server per garantire performance e stabilità del sistema, revisione completa del software per garantire la massima sicurezza da attacchi hacker e altre questioni sulla sicurezza.

La terza questione, quella operativa, ha il sapore di una grande sfida. Le dinamiche del mondo dell'usato portano infatti le persone a valutare lo stato d'uso di un oggetto prima di acquistarlo, motivo per cui la vendita off-line è attualmente preponderante. Seppur vero che le persone tendono a toccare con mano prima di acquistare un prodotto di seconda mano, siamo convinti che la fiducia che spinga un utente ad acquistare a mezzo del web, si possa conquistare con un brand forte.

Quando un cliente conosce un determinato negozio e soprattutto si fida del gestore è infatti ragionevole presumere che abbia avuto modo di valutare la qualità della proposta generale, tanto da portarlo a fidarsi anche on-line. Questo concetto di fiducia che viene data ad un singolo gestore può facilmente contaminare gli altri negozi del gruppo ai quali, on-line, il cliente potrà rivolgersi con la medesima fiducia. Peraltro i clienti che vengono intercettati nel web potrebbero decidere, prima di acquistare online, di visitare fisicamente il negozio, generando quindi dei benefici anche all'impostazione tradizionale.

La mia esperienza mi ha portato, durante la fase progettuale, a puntare in primis alla necessità di generare traffico sui siti di riferimento puntando sulla qualità dei contenuti, sul posizionamento nei motori di ricerca e sulle attività correlate nei social media.

A mio modo di vedere un sistema e-commerce che funzioni si deve infatti inserire in un contesto di alto traffico. Oggi, sommando Mercatopoli e Baby Bazar, contiamo oltre 4.000.000 di pagine viste ogni mese, per oltre 300.000 utenti unici: un buon modo di iniziare, non pensate?




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