Rientrato dall'edizione del Festival del Riuso di Pisa, mi sento un po' stanco ma parecchio soddisfatto di aver trascorso un week end assieme ai Mercatopoli e ai Baby Bazar della zona.
Per i miei numerosi impegni non riesco a visitare tutti i negozi del network con la frequenza che vorrei ed incontro i gestori quasi esclusivamente nei momenti istituzionali, quali le convention annuali o le riunioni zonali.
Ho quindi gradito molto l'occasione di lavorare in prima linea, fianco a fianco con le persone che portano avanti quotidianamente i valori dei network che ho l'onore di dirigere.
Nei due giorni che ho condiviso ho percepito costantemente un grande senso di squadra e un clima partecipativo allegro e rilassato, per nulla faticoso e personalmente molto piacevole. Sono concetti importanti e sono orgoglioso di lavorare con persone che hanno saputo rendere concreti dei valori che spesso, per molte aziende, rimangono degli slogan.
I tanti visitatori della manifestazione si sono trovati costantemente di fronte a professionisti preparati che con sorrisi e gentilezza davano informazioni precise e puntuali, spiegando il meccanismo del baratto.
Ogni oggetto portato veniva valutato in gettoni, la moneta coniata per l'evento e utilizzabile per prendere qualcos'altro. In poche ore un potpourri di oggetti era in bella mostra sui tavoli, con la loro storia e quella dei loro (ex) proprietari, pronti per affrontare una seconda vita nelle mani di qualcun altro.
Un evento particolarmente apprezzato da molti bambini che, una volta capito il meccanismo, tornavano a casa loro per prendere i giocattoli che non utilizzavano più e li scambiavano, entusiasti, con qualcos'altro di utile. Accompagnavano gli adulti a capire che utilizzare un oggetto di seconda mano è un gesto spontaneo, legato alla piacevolezza di possedere un oggetto nuovo che potrebbe anche non essere nuovo, nel senso commerciale del termine, superando le barriere culturali che il consumismo sfrenato ha indotto le persone a crearsi, negli ultimi 40 anni.
Il valore aggiunto del Festival del Riuso è proprio quello di essere organizzato da operatori dell'usato che conoscono perfettamente le dinamiche del mercato del riuso, perchè lo vivono tutti i giorni, attraverso l'impegno nei loro negozi: veri professionisti che sanno soprattutto trasformare un evento ludico e giocoso in opportunità, creando relazioni e invitando i partecipanti a visitare i negozi del network.
Gli inviti erano a vantaggio di tutti i punti vendita del network: indipendentemente dal fatto di appartere ad un negozio o ad un altro, si lavorava spontaneamente per tutta la squadra. Il talento ti fa vincere una partita, l'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato - lo ha detto Michael Jordan e questa esperienza ha sottolineato quanto sia vera questa affermazione.
Mi sono anche reso conto di quanto i marchi Mercatopoli e Baby Bazar siano presenti nel tessuto sociale ed economico pisano, grazie al costante lavoro svolto in pochi anni. Tantissimi i visitatori intervenuti e clienti fissi dei negozi presenti, che si intrattenevano con i gestori, dimostrando un rapporto che si era evoluto verso l'amicizia. Molte persone arrivano il pomerigggio, dopo aver visitato un negozio del network alla mattina.
A Pisa, entrando in Via San Martino da Corso Italia, c'è una grossa pietra rotondeggiante: si tratta probabilmente dei resti di un monumento funerario di origine etrusca. Questa “pera” di pietra ha dato il nome alla via della Pera e a quello della Piazza adiacente, comunemente nota come piazza della Pera sebbene il suo nome ufficiale sia piazza Chiara Gambacorti.
In questa incantevole piazzetta, decorata con alberi e panchine, sotto i gazebi del Festival del Riuso, si sono scambiati oggetti, creati rapporti, raccontate storie e conoslidate amicizie. Abbiamo lavorato con il cuore, con impegno e passione: io, Silvia Signoretti e i titolari e i collaboratori dei negozi di Pisa, Livorno, Lucca, Ponsacco, Cecina e addirittura Firenze.
Il valore di squadra è la vera essenza che mi rimane dentro, una forte certezza e un potente senso di appartenenza che mi motivano costantemente e mi spingono a fare sempre meglio.
Grazie per il vostro impegno e soprattutto perchè, con voi, sono stato veramente bene.
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