Questione di trasparenza
Un negozio dell’usato applica un sistema attraverso il quale un privato porta in vendita in negozio un oggetto che viene prezzato e proposto per la vendita. L’incasso viene diviso fifty fifty tra il proprietario dell’oggetto e il titolare del negozio.
La nostra attività è particolarmente impegnativa proprio per questo aspetto: è necessario garantire equidistanza tra venditore e acquirente, con la massima trasparenza, anteponendo gli interessi dei clienti ai nostri.
Dobbiamo stabilire un prezzo ad ogni singolo oggetto che non sia né troppo alto né troppo basso e rendicontare sempre tutte le varie fasi: dall’esposizione dell’oggetto, alla vendita, al rimborso al cliente.
Un imprenditore dell’usato dovrebbe quindi sempre scegliere la strada della trasparenza: in assoluto e in tutto quello che fa.
A questo scopo, qualche anno fa, decidemmo di rendere disponibile una piattaforma, per tutti i clienti dei negozi Mercatopoli e Baby Bazar. In questa specifica area web è possibile seguire, in tempo reale, i movimenti sugli oggetti portati in vendita nei negozi. A corredo di tale funzionalità i clienti ricevono, in automatico, degli avvisi in merito alla vendita dei propri oggetti o alla possibilità di incassare le somme derivanti dalle vendite.
E’ un chiaro segno della nostra volontà di essere trasparenti, etici e professionali e siamo tutt’ora gli unici a dare un servizio di questo tipo.
Il medesimo concetto di trasparenza vale anche per il calcolo delle provvigioni che spettano al titolare del negozio. Fifty fifty significa che il negozio vende l’oggetto a 100,00 Euro, ad esempio, il cliente venditore ne riceve 50, indipendentemente da tutto. Punto.
Al cliente del negozio non interessa se il titolare del negozio dovrà pagare l’Iva sulle provvigioni, o se il sistema fiscale italiano non agevola in nessun modo il grande lavoro svolto dagli operatori dell’usato per garantire un risparmio di tipo ambientale e di preservazione delle risorse. Il suo interesse primario è quello di servirsi del negozio senza diffidenza, con regole chiare e trasparenti.
Dico questo perché oggi alcuni imprenditori dell’usato, sono attratti da una nuova formula attraverso la quale, stabilito a 10,00 Euro il prezzo di vendita, si aggiunge l’Iva sulle provvigioni, che normalmente sono a carico del gestore del negozio. Quindi il prezzo “esposto” sarà di 11,10 Euro.
In pratica per ogni oggetto venduto la provvigione non è più del 50%, di fatto la provvigione sale al 54,955%.
Personalmente penso che la soglia del 50% di provvigione non possa essere superata e se il negozio dell’usato sconta un’aliquota Iva e una tassazione che molti ritengono ingiusta, la questione dovrebbe essere affrontata ai tavoli di ministeri e governo (cosa che Rete Onu, la rete nazionale degli operatori dell’usato, si prodiga di fare tutti i giorni) e non liquidata a scapito di venditori e/o acquirenti.
Indipendentemente dalla scelte di altri vogliamo sottolineare e addirittura celebrare il nostro valore della trasparenza. E per farlo abbiamo dedicato una puntata della sitcom #gentedimercatopoli proprio a questo concetto.
Mi auguro che il video vi piaccia.
Imprenditori dell'usato
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