Claus Langballe: il "danese" dell'usato!
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Claus Langballe: il "danese" dell'usato!

Sabato 20 Luglio 2013
Alessandro Giuliani

Claus LangaballeHo conosciuto Claus Langballe un po' di tempo fa. Mi contattò a seguito della mia guida per aprire un mercatino dell'usato e volle fissarmi un appuntamento.

La sede dell'incontro fu un Mercatopoli a Bologna e già dopo pochi minuti di dialogo si percepiva una reciproca simpatia e stima. Mi colpì la sua storia, fatta di sacrifici per essere stato uno dei primi ad aprire un mercatino dell'usato con oggetti in conto vendita da privati. Il suo negozio si chiama Portobello (il marchio è registrato) e si trova a Silvi (TE), zona famosa per gli arrosticini.

Quando lui aprì io facevo ancora l'informatico e avevo appena iniziato a scoprire l'incredibile mondo dell'usato, grazie a una richiesta che mi pervenne, più o meno nello stesso periodo, per realizzare un software per la gestione di un mercatino dell'usato. Questo mercato era ancora tutto da inventare e l'unico operatore in questo campo, a livello europeo (ma non in Italia), era un francese, Jean Pierre Boudier, che aveva creato Troc qualche anno prima. Aprire, in Italia, un negozio dell'usato in conto vendita era una cosa parecchio difficile: nessuno sapeva, fiscalmente e giuridicamente, come fare.



Ho deciso di farmelo raccontare direttamente da lui e gli ho fatto alcune domande, alle quali Claus ha risposto, e di questo lo ringrazio pubblicamente.

Claus Langballe sei uno dei veterani nel mondo dell'usato, avendo aperto il tuo mercatino dell'usato addirittura nel marzo del 1993. Cosa ti spinse a quell'epoca ad aprire un'attività nel mondo dell'usato in conto vendita, quando in Italia non esisteva ancora nulla di organizzato?

E' vero, all'epoca, in Italia, era un mondo sconosciuto ma, essendo io di origini danesi, conoscevo bene questa realtà che nel resto d'Europa ha origini ben più remote. L'idea è stata di mio padre, me ne parlò e, in breve tempo e con pochi soldi in tasca, iniziammo a panificare tutti i dettagli per quello che diventò il nostro nuovo lavoro.

Quali sono state le principali difficoltà che hai avuto quando hai aperto? 

A livello burocratico è stato un vero calvario dovuto alla completa mancanza di un inquadramento del settore, tanto che, per i primi due anni abbiamo lavorato con l'ausilio del silenzio assenso. Fin dai primi giorni di apertura ci rendemmo conto di quante difficoltà ci fossero anche con il pubblico che si dimostrava incuriosito ma restio ad acquistare qualcosa di usato. La difficoltà maggiore è stata comunque l'impossibilità di trovare un gestionale dedicato quindi, per i primi anni, abbiamo lavorato di penna, negli anni successivi abbiamo dovuto commissionare ben due software.

Qualche anno dopo nacque la Mercatino (1995), un franchising specifico, che segnò in qualche modo questo mercato generando una forte accelerazione e un grande interesse della gente. Cosa ricordi di quegli anni?

L'apertura della "Mercatino", con una sede a 4/5 chilometri dal mio negozio, indirettamente ci ha dato un grande aiuto: ci ha spianato la strada consentendoci di avere finalmente una licenza e, in secondo luogo, ha contribuito a creare interesse nelle persone che sempre con maggiore coraggio cominciavano ad avvicinarsi al mondo dell'usato.

Il mercato dell'usato, negli ultimi anni è stato rivoluzionato dall'era di internet e dai social network. Pensi che il web rappresenti un opportunità oppure un agguerrito concorrente?

Secondo il mio punto di vista, il web è come un amico: mi aiuta ad essere più popolare facendomi conoscere nuovi amici e clienti e mi da la possibilità di interagire con loro, anche con i più lontani; tuttavia, qualche volta l'amico tende a starsene sulle sue e a sviluppare una certa competitività. Ma un amico è sempre un amico e la competizione aiuta a crescere.

Quali ritieni possano essere le strategie da adottare per un negozio come il tuo e che ti permetteranno di cavalcare con successo i prossimi anni, considerando che la mentalità delle persone, forse per la crisi, si è evoluta verso un concetto più positivo nei confronti dell'usato e che, nel contesto il mercato si è fatto più competitivo?

Di negozi dell'usato ce ne sono veramente tanti con una distribuzione sul territorio sempre più capillare pertanto tutti hanno sempre più bisogno di clienti, venditori e acquirenti per rendere viva la propria esposizione. Io credo che ora più che mai si debba puntare sul servizio, sulla comunicazione, sulla trasparenza, sulla cortesia e sulla professionalità, doti che sempre più persone dimostrano di apprezzare.

Quale consiglio daresti ad un giovane che vuole aprire un negozio come il tuo?

Al giorno d'oggi, come ho detto prima, i clienti sono sempre più esigenti e attenti nello scegliere i negozi da frequentare, perciò può essere difficile aprire un negozio dell'usato partendo da zero, senza essere affiliati ad alcun gruppo ben consolidato. Oltre all'aspetto tecnico, il consiglio più grande che darei è quello di focalizzare la propria forza sul rapporto con i clienti perchè saranno loro che decideranno del tuo futuro. E' un lavoro che, se preso nel verso giusto, può dare tantissime soddisfazioni: in vent'anni di attività posso dire che, tra alti e bassi, riesco ancora ad emozionarmi.

Chapeau Claus, gli imprenditori che ci mettono il cuore, emozionano anche me!




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