Verso una legge per il riordino del settore dell'usato
Negli ultimi mesi il consiglio direttivo di Rete ONU ha lavorato senza sosta per elaborare una proposta di riordino legislativo per il mondo dell'usato.
L'enorme lavoro, partito dalla ricerca di elementi comuni che potesse soddisfare tutti gli attori coinvolti, è l'evoluzione dei princìpi delineati agli Stati Generali dell'Usato (Torino, aprile 201) che si sono concretizzati con la stesura della Piattaforma Nazionale, sottoscritta da tutti gli aderenti a Rete ONU.
Come consulente tecnico legale di Rete ONU, toccava a me organizzare il team che avrebbe dovuto provvedere ad elaborare la proposta di legge, partendo dalla Piattaforma Nazionale e tenendo conto di un insieme di leggi -molte delle quali obsolete- sparse in svariati codici.
Ovviamente il documento madre è stato la direttiva CEE 2008/98, oltre ovviamente al Dlgs 205/10 in merito alla gestione dei rifiuti. Spesso rifiuti ed usato si intersecano e per elaborare una proposta di legge credibile è necessario conoscere anche la complessa materia della gestione dei rifiuti. I consiglieri di Rete ONU sono tutti estremamente preparati su questo tema, oltre al fatto che Occhio del Riciclone ha contribuito in modo sostanziale a sviscerare tutte le questioni in campo.
Per il team da scegliere, non avevo alcun dubbio, visto che nello staff della mia azienda, come legale esterno, ci avvaliamo, da molti anni, del dott. Pietro Amico dello studio Spaxius di Udine che ci affianca e ci supporta nello sviluppo dei network Mercatopoli e Baby Bazar. Un altro prezioso elemento è rappresentato da Maurizio Villa, urbanista del nostro staff ed esperto del settore, che ha fornito degli importanti spunti di riflessione.
L'impegnativo lavoro di stesura della bozza di legge, durato parecchi mesi, è poi passato al vaglio del direttivo di Rete ONU al quale va il grande merito di aver saputo mediare le diverse posizioni dei vari operatori, per arrivare all'approvazione di un documento unitario che ho personalmente presentato, lo scorso settembre, a Ravenna 2013.
I punti salienti della proposta legislativa sono volti a:
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definire l'operatore del riuso;
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normare l'attività di vendita di prodotti usati e stabilire equi criteri di tracciabilità;
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puntare sulla valorizzazione del settore considerandolo di interesse pubblico;
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valorizzare i mercati storici definendo i criteri per i quali un mercato dell'usato sia da considerarsi espressione della cultura e del territorio, a valenza storica, di tradizione, di particolare pregio;
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creare un Consorzio Nazionale dell'Usato composto da rappresentanti del settore;
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istituire un sistema integrato che renda possibile il conferimento in Ecocentro da parte degli operatori dell'usato e lo svolgimento di attività di preparazione al riutilizzo;
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poter insediare le attività del riutilizzo in spazi produttivo - artigianali;
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rimodulare l'Iva e, in alcuni casi, istituire regimi previdenziali agevolati;
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puntare decisamente all'emersione di un settore che in alcuni casi non può emergere sia per carenze legislative che per problematiche connesse all'interpretazione delle leggi.
La proposta di legge per il riordino del settore dell'usato che ho presentato, è pubblicata negli atti del convegno ed è consultabile liberamente.
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