Fatture, Rimborsi e registri Iva
L'agenzia d'affari è un'attività imprenditoriale come molte altre e fiscalmente è impostata come un'azienda di servizi: un privato porta al mercatino dell'usato degli oggetti usati e richiede la prestazione di un servizio, ovvero l'esposizione e la vendita del suo oggetto.
Pertanto il mercatino dell'usato, quando prende in carico gli oggetti usati di un privato, si propone come un'azienda che offre il servizio di intermediazione e per il quale il suo compenso è rappresentato da una provvigione.
L'agenzia d'affari, nel momento in cui incassa la vendita di un oggetto, opera in nome e per conto di un cliente privato e custodisce quindi tale somma fino al momento del rimborso. In quel momento rimborserà l'incasso a suo tempo effettuato, trattenendo una provvigione (può essere utile consultare l'istanza di interpello presentata all'ufficio delle Entrate).
L'incasso sarà quindi composta da:
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il rimborso che va al cliente venditore;
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la provvigione che rimane all'agenzia.
Il rimborso, essendo la somma relativa alla vendita effettuata da parte di un privato, è un documento emesso fuori campo iva. Preciso che tale documento di rimborso rappresenta una ricevuta o meglio una quietanza rilasciata dal creditore, a liberazione totale o parziale di una obbligazione pecuniaria e pertanto è soggetto all'applicazione di una marca da bollo di 2,00 Euro, se l'importo del documento di rimborso supera i 77,47 Euro (Dpr 642 del 26-10-1972).
La provvigione, essendo relativa ad un servizio, è soggetta ad Iva che attualmente è del 22% e viene fatturata al cliente venditore, che è quindi il soggetto fiscale di riferimento dell'agenzia. La provvigione pattuita va quindi scoporata dell'Iva e il ricavo, per l'agenzia, è rappresentato dal solo imponibile.
Si fa presente che l'agenzia d'affari non può disporre delle somme totali incassate e custodite per conto del cliente venditore che dovranno poter essere opportunamente documentate a mezzo di un Registro Somme di Terzi.
Esempio:
Ipotizzando la vendita di un oggetto a 150,00 Euro con provvigione al 50%:
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75,00 Euro rappresentano il rimborso al venditore (fuori campo Iva);
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75,00 Euro rappresentano la provvigione per il mercatino dell'usato (soggetta ad Iva 22%).
Per determinare la provvigione netta è necessario provvedere ad eseguire un'operazione di scorporo dell'Iva: nell'esempio (75,00 * 100 / 122). Per cui considerata la somma di 75,00 Euro al lordo di Iva, applicando l'operazione di scorporo indicata si ottengono: 61,48 Euro di provvigione netta (il ricavo) e 13,52 di Iva (da versare all'erario). Il documento di rimborso non sarà, in questo caso, soggetto all'applicazione della marca da bollo di Euro 2,00, essendo di importo inferiore a 77,47 Euro.
Mensilmente il mercatino dell'usato deve redigere il Registro Iva delle Vendite, dove vengono elencate le fatture emesse e il Registro Iva degli Acquisti dove vengono elencate tutte le fatture di acquisto ricevute (utenze, carburanti, affitti, ecc.) dall'Agenzia d'Affari.
L'iva sulle provvigioni rappresenta un debito nei confronti dell'Erario mentre l'iva sugli acquisti rappresenta un credito nei confronti dell'Erario.
Mensilmente o trimestralmente (in base al volume d'affari dell'agenzia), verrà calcolata l'iva da versare all'Erario, rappresentata dalla differenza tra l'iva sulle provvigioni (iva a debito) e l'iva relativa agli acquisti (iva a credito).
Per la particolare complessità del sistema fiscale va specificato che non tutta l'iva sugli acquisti è totalmente "detraibile", per esempio quella relativa ai carburanti o alle utenze telefoniche. Pertanto il mio consiglio è quello di affidarsi, senza indugio, ad un commercialista preparato.
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