Se sei già stato in un mercatino dell'usato, organizzato come Agenzia d'Affari, avrai sicuramente notato che, per gli acquisti, non viene rilasciato lo scontrino fiscale.
Tale modo di operare è assolutamente corretto in quanto l'agenzia d'affari (il mercatino) non è un esercizio commerciale e opera a mezzo di una licenza di pubblica sicurezza; per effetto di un contratto di mandato vende per conto di un soggetto privato.
Occupandosi quindi della sola intermediazione, l'agenzia d'affari fornisce un servizio al privato, il cui corrispettivo è rappresentato da una provvigione, calcolata sul valore di vendita del bene. La proprietà del bene rimane sempre del privato, che è quindi il soggetto giuridico che vende l'oggetto.
La normativa Iva di riferimento prevedere che le vendite effettuate da un soggetto privato siano esentate dall'obbligo di emissione dello scontrino.
La provvigione viene riconosciuta quindi dal venditore, soggetto fiscale di riferimento, e per la quale l'agenzia d'affari deve emettere una regolare fattura, relativa ai servizi di intermediazione prestati. Tale fattura è quindi soggetta ad Iva del 20% 22%.
La provvigione pattuita deve sempre essere comprensiva di Iva (articolo 219 TULPS - premio pattuito, esatto o dovuto) e quindi per l'emissione della relativa fattura va effettuata un'operazione di scorporo.
Solitamente il mercatino dell'usato, in particolar modo se la vendita è relativa ad oggetti di valore elevato, provvede ad emettere una ricevuta di vendita, valida come certificazione di acquisto, ma che non rappresenta alcuna valenza fiscale.
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